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Giovanni di Pietro di Bernardone si ferma nel “sobborgo” e vi predica

Ogni volta che decido di scrivere di un avvenimento storico che ha riguardato la mia città, vengo tempestivamente assalito dai dubbi e perseguitato dalle mie peggiori nemiche: le date.
Vi assicuro che testi e fonti bibliografiche citano spesso lo stesso avvenimento e addirittura date non sempre certe, inducendo molti studiosi all’interpretazione più probabile in funzione di avvenimenti successi (o riportati da altri) verificatisi anche secoli dopo.
La scelta delle fonti, il giudizio e il valore delle stesse, è arduo compito dello storico.
Non essendo tale, ho umilmente cercato di costruire la presenza del Santo Serafico in Castel San Pietro di Bologna, riportando i vari avvenimenti da me letti ed approfonditi sui testi bibliografici.
“Le fonti documentarie presentano un grado di certezza maggiore di quello delle fonti narrative [..] Atti e documenti sono parte del negozio stesso cui si riferiscono, e come tali sono perfettamente aderenti alla realtà vera – o creduta vera- e pertanto pienamente meritevoli di fede”, così scrive Paolo Prodi.
Purtroppo, non mi sono mai pervenuti tra le mani documenti e atti dell’epoca, quindi la presente monografia deve intendersi come figlia di altri libri, nata dalla consultazione e dal confronto di quanto già scritto da altri, molto più autorevoli di me, dai quali ho tratto certe considerazioni.
Consultando gli archivi, le prime difficoltà: i fondi archivistici non sono indicizzati: non è possibile effettuare ricerche sulla base di parole chiave; non c’è altra alternativa che “costruirsi” una bibliografia di testi storici autorevoli, una vera e propria “caccia al documento”; risalire agli avvenimenti, confrontarli, riassumerli e legarli con una certa coerenza.
Fra tutte le mie consultazioni bibliografiche solo una fonte autorevole, risalente all’anno 1617, riporta con precisione la presenza di San Francesco nel Castrum; la stessa viene citata (con alcune integrazioni) nel Raccolto di Memorie Istoriche dal Cavazza circa 180 anni dopo, nel 1798.
Penso che due fonti coincidenti possano affermare l’autenticità dell’avvenimento.
Spero di avere raggiunto umilmente il mio scopo, senza nessuna pretesa, con preghiera rivolta a chi possa approfondire lo studio, integrarlo o smentirlo.
La voglia di scrivere questa breve memoria nasce dalla devozione che provo per Frate Francesco “l’araldo del gran Re”; ho sempre preferito chiamarlo con il suo nome, Giovanni Francesco Bernardone, affinché chi non lo conoscesse per nome di battesimo avesse la curiosità e la voglia di studiarne la vita e approfondire l’unicità della sua storia.
I valori di San Francesco sono inequivocabilmente universali e nell’esemplarità dei suoi gesti anche i non credenti si rispecchiano.
Scrivere della presenza di Francesco nel Castrum Sancti Petri per me è un privilegio, un modo ulteriore di onorarlo, sia come credente che come devoto.
Francesco sostiene che i libri favoriscono l’orgoglio e sono nemici dell’umiltà e dunque vanno vietati, se non servono a erudire e fortificare: spero non me ne abbia, Lui che amava definirsi minore simplex et idiota, proclamato il 29 Novembre del 1979 da Giovanni Paolo II Patrono dei cultori dell’ecologia, autore del primo componimento poetico della lingua italiana Cantico di Frate Sole (Laudes Creaturarum, 1224), amato sia in Oriente che in Occidente, fondatore dell’Ordine dei Minori o dei Frati Grigi, senza alcun dubbio un grande rivoluzionario che ha segnato per sempre la Storia.

I miei ringraziamenti più sinceri all’Associazione Terra Storia Memoria, di cui faccio parte, alla Presidente dell’Associazione Prof. Lia Collina la quale mi ha sempre sostenuto nelle mie ricerche storiche, singoli tasselli che però uniti hanno la pretesa di ricostruire alcune vicende della mia città.

Un doveroso ringraziamento al Prof. Alessandro Ferioli e all’Ing. Eolo Zuppiroli per i preziosi consigli.

Un ringraziamento speciale all’amico Giorgio Biondi, preciso correttore delle bozze.

Presente in queste biblioteche

PER PRENOTARE
Telefono: 051-940064 – mail: biblioteca@cspietro.it

Info:
Biblioteca di Castel San Pietro Terme Tel. 051-940064
biblioteca@cspietro.it www.cspietro.it

Link all’evento del comune di Castel San Pietro Terme

Un cammino lungo quattro secoli

Un cammino lungo quattro secoli

«Il Convento dei Frati Cappuccini è al centro della vita culturale e sociale, oltre che religiosa, della città, e al suo interno si può sempre trovare un sorriso e una porta aperta – sono le parole del sindaco Fausto Tinti, riferite dall’assessore alla Cultura Fabrizio Dondi, che ha partecipato all’incontro in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale -. L’idea di Padre Paolo di una pubblicazione che metta a fuoco l’intervento di consolidamento della Chiesa del Convento, oltre alle sorprendenti scoperte che si sono rivelate mettendo a nuovo la struttura, non poteva che trovare nell’Amministrazione comunale un motivo di grande entusiasmo e interesse. E’ una pura e semplice “questione d’affetto”, per riprendere lo slogan che contraddistingue questa collaborazione tra le molte persone che hanno manifestato attenzione spontanea e partecipazione fattiva alla raccolta fondi per il restauro della Chiesa. Verso di loro la nostra Amministrazione ha un debito di gratitudine e sono certo che la presente pubblicazione sarà un ulteriore strumento di ricerca e d’interpretazione della nostra storia, così piena di autentica generosità, come quella che i frati minori del Convento dei Cappuccini di Castel San Pietro ci hanno sempre elargito a piene mani».

Presente in queste biblioteche

 

La Fabbrica di S. Francesco e i Minori Osservanti in Castro Sancti Petri

La Fabbrica di S. Francesco e i Minori Osservanti in Castro Sancti Petri

La Fabbrica di S. Francesco e i Minori Osservanti in Castro Sancti Petri

Non sono uno storico, tanto meno uno scrittore.

L’incipit introduttivo non è tra i migliori al fine di raccontare, alla mia Città, sull’ex Chiesa di S.Francesco e l’Ordine dei Minori Osservanti in Castel San Pietro. Prego quindi il lettore di perdonarmi qualora si aspettasse da parte mia, un documento completo e saliente riguardo l’ex fabbrica francescana; il mio desiderio, nella piena umiltà delle mie facoltà di “storico” è stato quello di raccogliere, cercando umilmente di ordinare e trascrivere in semplici appunti, le informazioni reperite dopo circa due anni di ricerche e di studi. Mi scuso fin d’ora col lettore nel caso ci fossero inesattezze, ovviamente non volute ma assai probabili nell’arduo compito di riassumere stessi eventi riportati da più fonti, a volte non facilmente leggibili e cronologicamente confuse.

Autore: Giovanni Buonfiglioli

Spero che lo scopo sia stato raggiunto in queste poche pagine.

L’ex Chiesa di San Francesco, tassello storico del Castrum Sancti Petri, con la Sua presenza e testimonianza, conserva, valorizza e accresce la storia locale del nostro amatissimo Castello.

Interessante la citazione di Padre Flaminio di Parma nel primo tomo delle Sue “Memorie Istoriche”: “Molti dell’insegne Studio di Bologna si ricoverarono in Castello S.Pietro, come in luogo assai acconcio, per tranquillamente coltivare le Scienze”.

La “caccia” al documento non è stata semplice, ve lo assicuro, tanto meno scrivere circa la vita di un fabbricato e di una comunità religiosa, quando oramai essi non esistono più da qualche secolo.

Tale ricerca però mi ha anche molto appassionato, sia come curioso che come socio dell’Assoc. TERRA STORIA MEMORIA. In tanti momenti ho percepito netta la sensazione di essere avvolto da una piacevolissima atmosfera quasi di mistero perché penetravo sempre più in un vissuto che mi appartiene come cittadino di Castel San Pietro Terme e come fortunato erede di questa comunità.

 

La documentazione visionata, presente nei vari archivi consultati, è scarsa e scarna di planimetrie o schemi grafici salienti che possano raffigurare nella sua completezza l’Ex Chiesa di San Francesco, eretta solenne di fronte alla Piazza Saragozza, che costeggiava la via Framella di Sotto (oggi via Palestro).

Il tempo trascorso tra l’idea di scrivere questo quaderno e la concretizzazione della stessa su un foglio di carta è stato di circa due anni, convissuti, confesso, con parecchi ripensamenti e dubbi: l’attesa mi ha comunque sempre permesso la continua consultazione dei documenti storici riguardo i Minori Osservanti che affioravano sfogliando i faldoni conservati tra i vari Archivi: il lettore ripensi all’esclamazione di Gregorio Magno “Mi è stato più utile il lungo dubbio di Tommaso che la fede immediata della Maddalena”.

La fabbrica francescana non esiste più dall’ultimo conflitto mondiale, completamente cancellata dalle mine tedesche nel 1945. Gli Osservanti a Castel San Pietro non esistono più dal 1810.

L’unica testimonianza materiale rimane nella guglia del campanile, che ora si trova – ancora solenne – nel giardino interno alla canonica della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore.

Ringrazio quanti nelle mie ricerche mi sono stati larghi di consigli, suggerimenti e testi ormai rari (alcuni di essi, dono prezioso del caro amico Luigi Castellari, mancato alcuni anni fa).

Un grazie particolare è rivolto alla Prof. Lia Collina e all’Ing. Eolo Zuppiroli, che mi hanno sempre sostenuto in questa iniziativa, fornendomi preziosa documentazione.

Un grazie particolare all’amico Marco Casadio Loreti, il quale mi ha aiutato nella consultazione dei documenti nei vari archivi.

Ancora un grazie speciale all’amico e Maestro Giorgio Biondi, attento lettore di questo manoscritto e correttore delle bozze.

Castrum Sancti Petri, Die 13 Maius MMXIX

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